giovedì 16 aprile 2020

A VOLTE...

Mi sento come un Socrate rinato
Nel tempo, coll'occhi e lo sguardo vano;
Mi sento come inutil liberato
Da spazio qual non sapea cupo e cavo.

Incredulo quel vidi e soleggiato
Al dubbio rimando, me non sia sano?
Tornar sull'ombra all'altri v'ho lasciato
Che al mio parlar sol risuono sì vago.

Ahimè meco  non posso ne spiegarlo.
Tant'è, meco non posso più negarlo.
Dove sono stato e come l'ho fatto?

Catene, condanne buie ed affanno;
Canto; se insistero' mi uccideranno?
L'ho visto il sole ma non do di matto!

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